Progetti PRIN 2022
Il Dipartimento di Studi linguistici e letterari DiSLL ha ottenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) dei finanziamenti per i Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN).
Il programma PRIN è destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica, con l’obiettivo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali e rendere più efficace la partecipazione alle iniziative relative ai Programmi Quadro dell’Unione Europea.
Tramite il bando PRIN 2022 al Dipartimento sono state finanziate n.19 unità di ricerca.
Di seguito i progetti finanziati:
Progetto: The Primo Levi Thesaurus: The Genesis and Dissemination of a Twentieth-Century Corpus
Acronimo: TPL
Codice progetto: 20225KT494
Responsabile scientifico (UL): prof. Sergio Bozzola
Abstract:
EN - The Primo Levi Thesaurus project (TPL) proposes a systematic investigation of the language, culture, production and reception of Primo Levi. Its objective is the creation of an online dictionary that takes a scientifically organized census of the vocabulary of Levi starting from his first book, Se questo è un uomo. A series of new investigations will be made on this text, fundamental in twentieth-century world culture. Particular attention will be focused on the fortunes of words and expressions that project themselves from this first book forward into all later works. The choice to take a single book as a starting point will enable us to make an exhaustive sounding, even on the archival and historical levels, that will be oriented in the following directions: a) the editorial vicissitudes of Se questo è un uomo; b) the preliminary texts (avant-textes) published in newspapers and journals; c) the first drafts of ten chapters, sent early on by Levi to a cousin; d) the copy of the 1947 De Silva edition that Levi submitted to Einaudi for the 1958 edition, with its manuscript corrections and pasted-on or inserted sheets of paper: an exceptional artifact that lends itself to an operation that involves the history of language, the history of publishing and authorial philology – a task of visual as well as textual philology; f) the first critical receptions of the two editions.
From a linguistic point of view, this dictionary figures to be an indispensable tool for the advancement of the studies on Primo Levi and 20th-century language in general. Based on the most up-to-date lexicographical studies, it is innovative because it is founded on a lemmatization that does not assume that the unit of meaning is a single word, but rather the syntax of its relationships inside the
phrase. What derives from this approach, among other things, is a structure of items that makes the system of valences or arguments explicit in such a way as to make the bonds that determine their meanings immediately visible. Furthermore, each item will also include both the genetic variants and the record of the resemantizations of the words that take place in the later works.
Thus another element of novelty is the connection between the linguistic database and the archival-documentary database of the portal, in that the archival materials will be brought out as sources of linguistic data.
The work of implementation of the database will be accompanied by new researches that will in turn become the object of a series of linguistic, philological, and historical-editorial essays written by members of the units. In this way, the lexical aspect represented by the dictionary will be fused with a more broadly cultural aspect of a sample of an encyclopedia updated by archival research,
ongoing critical studies, and the launching of increasingly systematic future research.
IT - Il progetto Thesaurus Primo Levi (TPL) prevede un’indagine sistematica sulla lingua, la cultura, la produzione e la ricezione di Primo Levi. Strumento centrale del progetto sarà la realizzazione di un Vocabolario online che censisca in forma scientificamente organizzata il lessico dell’intera opera di Levi a partire dal libro d’esordio Se questo è un uomo. Su questo testo, fondamentale nella cultura mondiale del Novecento, saranno avviate nuove indagini, con particolare attenzione alla vicenda di parole ed espressioni che, dal primo libro, si proiettano nell’opera successiva. La scelta di assumere come punto di partenza un singolo volume consentirà uno scandaglio esaustivo, anche sui versanti archivistico e storico, che si orienterà secondo queste direttrici: a) i percorsi editoriali di Se questo è un uomo; b) gli avantesti editi in giornali e riviste; c) le prime stesure di dieci capitoli, inviate da Levi a una cugina; e) l’eccezionale manufatto che testimonia il passaggio dalla prima alla seconda versione: la copia De Silva 1947 che Levi consegnò, con aggiunte manoscritte e fogli incollati o intercalati, a Einaudi per l’edizione 1958; questo reperto si presta a un’operazione che coinvolge la storia della lingua, la storia dell’editoria, e la filologia d’autore, operazione di filologia visuale oltre che testuale; f) la prima ricezione critica delle due edizioni.
Dal punto di vista linguistico il Vocabolario si configura come uno strumento scientifico indispensabile per l’avanzamento degli studi su Levi e sulla lingua del Novecento; e innovativo, perché fondato, secondo le prospettive lessicografiche più aggiornate, su una lemmatizzazione che assume come unità di significato non la singola parola, ma la sintassi delle sue relazioni entro la frase. Da questa impostazione discende tra l’altro una struttura delle voci che espliciti, per ogni lemma, il sistema delle valenze o argomenti, così da rendere immediatamente visibili i legami che determinano il significato. Ogni voce accoglierà inoltre la casistica rappresentata sia dalle varianti genetiche, sia delle risemantizzazioni attuate nelle opere successive alla prima. Dunque un ulteriore elemento di novità deriverà deriva dal legame tra il database linguistico e quello archivistico-documentario del portale, poiché i materiali d’archivio saranno valorizzati come fonti degli spogli linguistici.
Al lavoro di implementazione dei database si accompagneranno sistematici percorsi di approfondimento, destinati a sfociare in una serie di saggi linguistici, filologici e storico-editoriali, realizzati dai membri del gruppo e resi disponibili sul portale. Il versante lessicale rappresentato dal Vocabolario si salderà così con il versante più ampiamente culturale di un campione di Enciclopedia, aggiornato alle ricerche d’archivio e agli studi critici in atto, e avvio di indagini future sempre più sistematiche.
Gruppo di ricerca: dott.ssa Monaco Annachiara
Progetto: A new digital space for the lessicographical heritage: The "Tesoro digitale della lessicografia bilingue spagnolo-italiano"
Codice progetto: 20229W73WR
Responsabile scientifico (PI): prof.ssa Carmen Castillo
Abstract:
EN - The "Tesoro digitale della lessicografia bilingue spagnolo-italiano" is a project that aims to the digitization of Italian-Italian lexicographical works published from their origins to the early 20th century. The methodological framework is based on linguistic historiography and Digital Humanities. The goal of this project is to contribute to both the preservation and accessibility of Hispanic-Italian lexicographic heritage and, at the same time, the reconstruction of a more comprehensive history of Italian-Spanish bilingual lexicography.
As seen in the bibliography, there are numerous partial studies that have examined some Italian-Spanish bilingual dictionaries, although the research carried out has left uncovered entire periods and textual genres: so far there is a lack of (i) general studies of the history of Italian-Spanish lexicography, (ii) updated studies on the 16th-17th centuries, (iii) specific studies on nomenclatures, onomasiological dictionaries, multilingual vocabularies or vocabularies of specialized terms. Therefore does not exist a comprehensive knowledge of this wide and heterogeneous area of research, neither textually nor temporally. Furthermore, there are no digitization projects for the Italian-Spanish bilingual dictionaries.
According to Digital Humanities, it is necessary to digitize the variety of bilingual dictionaries in order to systematize them and produce searchable digitized versions in open access to preserve this important heritage. This will have obvious implications for the history of disciplines such as lexicology, as well as the history of language, translation and cultural studies.
The research group has been divided into six units (Padua, Bologna, Genoa, Pisa, Verona and Turin), for a total of 11 senior scholars and 10 scholars in training (Research Fellow, postgraduates and doctoral students), who share highly specialized skills in lexicography and a good experience in Digital Humanities projects. The research group set up intends to renew interest in the study of the history of lexicography and to propose this digitized bilingual "Tesoro" both at national and European level for the collaboration with specialists on historical lexicography in other languages as well as research groups linked to the European Network of e-lexicography, in particular GW2 retro-digitized dictionaries and the Lexical resources section of Dariah-EU.
IT - Il progetto riguarda la digitalizzazione dei materiali lessicografici ispano-italiani dalle origini fino ai primi anni del Novecento.
L’inquadramento metodologico, in relazione allo stato dell’arte e coerentemente con le competenze acquisite dai componenti delle unità di ricerca e con le articolazioni del progetto, è quello della storiografia linguistica e delle Digital Humanities. L’obiettivo finale consiste nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio librario lessicografico ispano-italiano e, contestualmente, nella ricostruzione di una storia più completa della lessicografia bilingue tra l’italiano e lo spagnolo.
Come risulta dalla bibliografia allegata, sono numerosi gli studi parziali che hanno preso in esame alcuni dizionari bilingui italo-spagnoli, seppure le ricerche realizzate hanno lasciato scoperti interi periodi e generi testuali: a tutt’oggi mancano (i) indagini di insieme sulla storia della lessicografia bilingue italo-spagnola, (ii) studi aggiornati sui secoli XVI-XVII, (iii) studi specifici su nomenclature, sui dizionari onomasiologici, sui vocabolari plurilingui o sui vocabolari di termini specialistici. Non esiste, in definitiva, una conoscenza completa di questa area di ricerca così vasta ed eterogenea dal punto di vista sia testuale sia temporale. Non ci sono, infine, progetti di digitalizzazione né per la coppia italiano-spagnolo, né per altre coppie di lingue con l’italiano o lo spagnolo. Secondo l'approccio delle Digital Humanities è necessario digitalizzare le diverse tipologie di testi segnalati per sistematizzare in modo organico questo tipo di materiale e poterlo pubblicare in una piattaforma online che ne consenta l’accesso aperto, la sua rivalorizzazione come patrimonio librario e culturale, con evidenti ricadute per la storia di discipline quali la lessicologia, la storia della lingua, della glottodidattica, della traduzione e della cultura in generale.
Dal punto di vista organizzativo il progetto è stato articolato in sei unità (Padova, Bologna, Genova, Pisa, Verona e Torino), per un totale di 11 studiosi strutturati e 10 studiosi in formazione (RTD, assegnisti e dottorandi), accomunati da competenze in ambito lessicografico di elevato valore specialistico e una solida esperienza in progetti di Digital Humanities e gestione di database. Il gruppo di ricerca costituito intende rinnovare l’interesse per lo studio della storia della lessicografia e proporre questo progetto sia a livello nazionale, come modello di collaborazione per specialisti di altre lingue, sia a livello europeo, in relazione ad associazioni con le quali il gruppo di ricerca collabora da diversi anni, come la spagnola SEHL, e a ricercatori affiliati all’European Network of e-lexicography, in particolare GW2 retro-digitized dictionaries e la sezione Lexical resources di Dariah-EU.
Gruppo di ricerca: dott.ssa Nalesso Giulia
Progetto: SyllaRus – A teaching syllabus for the Russian language: reception, testing and extension
Acronimo: SyllaRus
Codice progetto: 2022RAR7EY
Responsabile scientifico (UL): prof.ssa Claudia Criveller
Abstract:
EN - The study of Russian language and culture, which enjoys a solid tradition in ltalian schools and universities, is going through criticai times, due to the current geopolitica( upheaval. Nevertheless, acquiring good knowledge of the Russian language and its culture(s) is today a key resource in the attempt to resolve ongoing conflicts, interpret their complexity, and provide help in intercultural mediation. Aiming to support and promote the study of Russian language and culture, the project SyllaRus intends to explore ways of optimizing their teaching in ltalian schools and universities. In this regard, thanks to the joint work of academic experts and qualified teachers, two syllabi for high-schools (namely, technical/professional institutes and gymnasia) have recently been published open access in the MIUR platform, in view of providing the teaching community with useful guidelines. However, scholars have stopped short of testing the effectiveness of such syllabi. Furthermore, researchers of the University of Verona have been involved in a project on accessible teaching of Russian for university students with disabilities or special educational needs. However, these researchers have faced the problem of the absence of a shared grammatica! syllabus specifically designed for the university context which, along with high-level language skills, requires the acquisition of refined metalinguistic competence.
Consequently, the research project SyllaRus has four main objectives. First, it aims to monitor to what extent the extant syllabi have been implemented, reaching out to high school language instructors working in different areas of the country. Secondly, the project aims to produce a syllabus extension addressed to university students and lecturers of Russian language and culture, in line with the teaching objectives required by an academic curriculum. Thirdly, our project sets out to provide accessible testing of the effectiveness of the syllabi, including the university extension devised within the present project. Our final aim is then to return good practices to the teaching community, in order to help language instructors organise their teaching most effectively.
To achieve our aims, we will (a) develop ongoing contacts with high school teachers, (b) adopt cognitively-based models of language acquisition which predict the learnability and complexity of Russian grammatica! structures, (c) administer language proficiency tests, questionnaires and semi-structured interviews. The feasibility of our project is guaranteed by the presence of well-rooted local networks of cooperation for the Russian language, which aim at building bridges between school and university, as well as by a set of tasks already devised by research unit members within parallel projects on accessible and inclusive language teaching.
Gruppo di ricerca: prof.ssa Di Filippo Marina
Progetto: Literary translation and 'cultural transfer' between Italy and Romania: creation of a bilingual digital archive of literary translations from Italian into Romanian and from Romanian into Italian
Codice progetto: 20223H7759
Responsabile scientifico (PI): dott. Federico Donatiello
Abstract:
EN - The research program, characterized by a strong innovative charge, wants to set up an important digital resource for the study of literary and cultural relations, and more generally of the dynamics of cultural transfer, between Italy and Romania. The four research units, working in close collaboration and synergy, intend to create a bilingual digital archive, freely accessible on the web, which will
include two distinct tools:
1) a database collecting, in the form of metadata, the main information on Italian literature translated into Romanian and on Romanian literature translated into Italian. The two sections, thus outlined, will contain detailed files that will relate data on original works, translations and editions of the same text or collection of texts, with information on: genre, author, title, year of publication, translator, publishing house, etc. . It will be possible to navigate freely in the different sections of the database, or to query it through a search mask.
2) a Bilingual Digital Library, integrated to the database, containing a first selection of literary texts translated from Italian into Romanian and from Romanian into Italian, in text format, in complete edition, philologically checked and based on scientific reference editions, all freely accessible and searchable. Each translation will be associated with the corresponding original text, so that the corpus thus formed will allow the parallel reading of the two texts and the systematic comparison between the source and target texts.
The extension of the database of literary translations aspires to be as exhaustive as possible, wanting to represent within it a chronological span that starts, respectively, from the first Romanian translations of Italian literature (1780) and the first Italian translations of Romanian literature (1858) and stops, for both sections, in 1989.
Within the digital library, a first nucleus of texts will be implemented, which can be increased in the future developments of the research. The texts will be selected according to two criteria:
(a) representative authors, who within both traditions, the Italian and the Romanian, are part of the literary canon;
(b) texts and editions that are difficult to find and, for the oldest part of the Romanian translations, lacking modern editions.
The archive thus constituted will represent an absolute novelty in the international critical panorama of Romanian Studies, aspiring to become a point of reference for research on cultural and literary relations between Italy and Romania and, more generally, on translated literature, on the history and sociology of translation.
IT - Il programma di ricerca, caratterizzato da una forte carica innovativa, vuole allestire un’importante risorsa digitale per lo studio dei rapporti letterari e culturali, e, più in generale, delle dinamiche di cultural transfer, tra Italia e Romania. Le quattro unità di ricerca, lavorando in stretta collaborazione e sinergia, intendono realizzare un archivio digitale bilingue, accessibile liberamente in rete, al cui interno siano integrati due distinti strumenti:
1) una banca dati che raccolga, in forma di metadati, le principali informazioni sulla letteratura italiana tradotta in romeno e sulla letteratura romena tradotta in italiano. Le due sezioni, così delineate, conterranno schede dettagliate che metteranno in relazione i dati riguardanti le opere originali, le traduzioni e le edizioni di uno stesso testo o raccolta di testi, con informazioni su: genere, autore, titolo, anno di pubblicazione, traduttore, casa editrice, etc. . Sarà possibile navigare liberamente nelle diverse sezioni della banca dati, oppure interrogarla attraverso una maschera di ricerca.
2) una biblioteca digitale bilingue [Bilingual Digital Library], integrata alla banca dati, che contenga una prima selezione di testi letterari tradotti dall’italiano al romeno e dal romeno all’italiano, in formato testo, in edizione integrale, controllati filologicamente e fondati su edizioni scientifiche di riferimento, tutte liberamente accessibili e interrogabili. A ciascuna traduzione verrà associato il corrispondente testo originale, in modo che il corpus così formato possa permettere la lettura parallela dei due testi e il confronto sistematico tra il testo di partenza e il testo d'arrivo L’estensione della banca dati delle traduzioni letterarie aspira ad essere il più possibile esaustiva, volendo rappresentare al suo interno un arco cronologico che parte, rispettivamente, dalle prime traduzioni romene di letteratura italiana (1780) e dalle prime traduzioni italiane di letteratura romena (1858) e si ferma, per entrambe le sezioni al 1989.
All’interno della biblioteca digitale, verrà implementato, invece, un primo nucleo di testi, che potrà essere incrementato negli sviluppi futuri della ricerca. I testi saranno selezionati in base a due criteri:
a) autori rappresentativi, che all’interno di entrambe le tradizioni, quella italiana e quella romena, fanno parte del canone letterario;
b) testi ed edizioni difficilmente reperibili e, per la parte più antica delle traduzioni romene, privi di edizioni moderne.
L’archivio così costituito rappresenterà una novità assoluta nel panorama critico internazionale della romenistica, aspirando a diventare un punto di riferimento per le ricerche sulle relazioni culturali e letterarie tra Italia e Romania e più in generale sulla letteratura tradotta, sulla storia e sulla sociologia della traduzione.
Gruppo di ricerca: prof. Cepraga Dan Octavian, dott.ssa Canova Anna Chiara
Progetto: DAEL - Digital Archive of Eighteenth-century Letters
Acronimo: ADES
Codice progetto: 2022HE32C5
Responsabile scientifico (PI): prof.ssa Valentina Gallo
Abstract:
EN - The project aims to build a Digital Archive of Eighteenth-Century Letters (DAEL) for the study of eighteenth-century correspondences on which the edition of Algarotti’s epistolary corpus will be created. The form of communication and expression of letters can be reconstructed according to reticular models, the most suitable for a computerized investigation. The Italian delay on this front is underlined by the early theorization in Europe of a digital approach to 18th-century culture, such as 'Cultures of Knowledge' and 'EMLO' (2009-), from 'correspSearch. Search scholarly editions of letters” and from 'Networks of Enlightenment: Digital Approaches to the Republic of Letters”, 2019.
The project aims to achieve the following objectives:
1. the regest of Francesco Algarotti’s correspondence;
2. the edition and creation of a collection of digital images of the Francesco-Bonomo Algarotti correspondence;
3. the transformation into a database of the “Epistolari italiani del Settecento. Repertorio bibliografico” (2004; 2008; 2015; 2020), a research tool resulting from a very fine sifting of publications from the 18th to the 20th century (also online);
4. the publication of EpistEur, a database on transnational correspondence, which gives evidence of correspondence flows between Italy and the rest of the world;
5. the creation of a resource aggregator, DAEL, interoperable and open to future implementations, to access products 1-4 and META, the digital edition of Metastasio’s correspondence.
The project adopts a collaborative work philosophy and resource optimization, exploiting the results achieved by Digital Humanities applied to similar objects (letters of Manzoni, Archilet), using:
• a cataloging software created by 'PhilOunil' of the University of Lausanne (Epistulae)
• the regional opac 'Nuova Biblioteca Manoscritta'
• the iconographic library 'Phaidra' of UniPD, and relying on data bank integration models already and successfully experimented by CODEX (e.g. Archivi del Rinascimento), project partner. Through DAEL, international (Université de Lausanne and Trier University Library), national and regional, public and private entities will be invited to collaborate to carry out a complex research project, which needs specific skills and established knowledge.
It is hoped that, also through the enhancement of an emblematic figure of intercultural and interdisciplinary dialogue, such as Francesco Algarotti, the project will contribute to the genesis of an idea of Europe connected to ‘external’ or peripheral geopolitical areas (Russia and Scandinavia), promoting a culture of inclusion while respecting the identities of peoples. To this end, specific
dissemination actions have been planned at the local and international levels.
IT - Il progetto mira alla costruzione di un Archivio Digitale degli Epistolari del Settecento (ADES) per lo studio degli epistolari settecenteschi, sul quale sarà realizzata l’edizione dell’epistolario di Algarotti. Una forma di comunicazione e di espressione, quella epistolare, ricostruibile secondo modelli reticolari, i più adatti a un’indagine informatizzata. Il ritardo italiano su questo fronte è sottolineato dalla precoce teorizzazione in Europa di un approccio digitale alla cultura del Settecento, come “Cultures of Knowledge” e “EMLO” (2009-), “correspSearch. Search scholarly editions of letters” e “Networks of Enlightenment : Digital Approaches to the Republic of Letters”, 2019.
Il progetto si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:
1) il regesto dell’epistolario di Francesco Algarotti;
2) l’edizione e la creazione di una collezione di immagini digitali del carteggio Francesco-Bonomo Algarotti;
3) la trasformazione in database degli “Epistolari italiani del Settecento. Repertorio bibliografico” (2004; 2008; 2015; 2020), uno strumento di ricerca frutto di una finissima setacciatura di pubblicazioni sette-otto-novecento e duemillesche (anche online);
4) la pubblicazione di EpistEur, un database sui carteggi trans-nazionali, che restituisce i flussi epistolari nel "lungo Settecento" tra l’Italia e il resto del mondo;
5) la creazione di un aggregatore di risorse, ADES, interoperabile e aperto a future implementazioni, per accedere ai prodotti 1-4 e al META, l’edizione digitale dell’epistolario di Metastasio.
Il progetto adotta una filosofia di lavoro collaborativa e di ottimizzazione delle risorse, sfruttando i risultati raggiunti dalle Digital Humanities applicate a oggetti affini (epistolario di Manzoni, Archilet), utilizzando - un software di schedatura realizzato da “PhilOunil” dell’Università di Losanna (Epistulae)
- l’opac regionale “Nuova Biblioteca Manoscritta”
- l’iconografoteca “Phaidra” di UniPD
e appoggiandosi a modelli di integrazione banche dati già sperimentati proficuamente (es. Archivi del Rinascimento) da CODEX, partner di progetto. Attraverso ADES soggetti internazionali (Université de Lausanne e Biblioteca Universitaria di Trier), nazionali e regionali, pubblici e privati, saranno invitati a collaborare per realizzare un progetto di ricerca complesso e bisognoso di competenze specifiche e conoscenze sedimentate.
Si auspica che, anche attraverso la valorizzazione di una figura emblematica del dialogo interculturale e interdisciplinare come Francesco Algarotti, il progetto possa contribuire al radicamento di un’idea di Europa in dialogo con aree geopolitiche ‘esterne’ o periferiche (la Russia e la Scandinavia), promuovendo una cultura dell’inclusività nel rispetto delle identità dei popoli. A tal fine si sono previste specifiche azioni di disseminazione e comunicazione a livello locale e internazionale.
Gruppo di ricerca: prof. Arato Franco, dott.ssa Papa Maria Antonia
Progetto: The French in/of Italy: Code-MixiNG in Medieval Europe (FrIngE Project)
Acronimo: FrIngE
Codice progetto: 2022XRFSXR
Responsabile scientifico (PI): prof.ssa Francesca Gambino
Abstract:
EN - What happens when different languages collide? How do they interact and intermingle with each other?
These are the questions at the heart of the FrIngE project, which will undertake the first systematic investigation of the works written in French in the Italian Peninsula (or by Italian authors active in the Eastern Mediterranean) between the
second quarter of the 13th and the end of the 15th centuries, when the Italian peninsula was one of the most important trade partners of the French crown, which also controlled tracts of Southern Italy. Economic and political relationships fostered the influx of French and Occitan material, in terms of both art, literature, and language: this major medieval tradition sheds light on
cross-cultural exchanges in medieval Europe.
The corpus of texts ranges from works written in very correct French, where one can nevertheless detect the influence of the Italian substratum, to texts written in a truly mixed language, in which French and Italian varieties co-exist in a dynamic equilibrium: emblematic of this second linguistic pole is the case of the so-called “Franco-Italian” texts, written in a particular highly hybridized linguistic variety. The methodical study of the texts in which different linguistic systems are mixed together and where hybrid forms can be found, which neither are present in Old French nor in Italian varieties, has not yet been undertaken.
The FrIngE project aims to describe the main linguistic features of the “French of Italy” language, based on data extrapolated from the lemmatized corpus of texts: the lemmatization will be carried out—hopefully in a semi-automatic way—by retraining and adapting to our case an open access software, Pyrrha. This new tool will allow us to extract previously unknowable information that will provide a new perspective on linguistic and cultural mixing.
The results of this interdisciplinary research that will tie many different approaches (language history, cultural history, corpus linguistics, and digital humanities) closely together should impact the instrument and the methodologies of cultural and intellectual history of medieval Italy and Europe. Our case study is by necessity highly specialized, but for this very reason effectively paradigmatic, and will allow concrete results on current topics such as linguistic and cultural crossings to be obtained.
Gruppo di ricerca: dott. Rettore Carlo, dott.ssa Ceresato Floriana, dott. Fois Jacopo
Progetto: MeCo. The forms of contemporary italian poetry
Codice progetto: 2022FFR2YY
Responsabile scientifico (PI): prof. Fabio Magro
Abstract:
EN -The research project intends to study in a systematic way the evolution of the forms of Italian poetry in the second half of the Twentieth century and the first two decades of the 2000s. The Twentieth century is by definition a period of "weak" metric codification. It has not invented nor codified any new form even though it has been able to reuse and rework traditional ones in an original way. The research project aims at studying the relationship that the late Twentieth century and the beginning of the new millennium have established with the closed forms inherited from tradition.
The fascination of sonnet, 'sestina', 'canzone' and 'canzonetta' (or canzonet), just to cite a few; the quartina pressure for order and semplification; the search for a peculiar use of rhyme and figures of repetition and ordering; and last but not least, the always dialectical relationship with the endecasyllable and other traditional meters, these are all central themes, but thus far they have been investigated in a specific and delimited way that is only concerning a single period or a single author. Instead, this project is intended to produce a comprehensive analysis that can rely on an exhaustive campaign of texts filing. Thus a detailed repertory will be available not only to verify the presence and maintenance of single metric forms from the tradition, according to a quantitative criterion, but also to study at a morphological level the variations, namely the traits of discontinuity, that interweave with the traditional ones, belonging to the metre.
Furthermore the project aims at studying other forms of evolution of traditional poetic genres that had a significant development in the period under consideration such as narrative in verse and poème en prose in its various forms (from poetry in prose to prose in prose). These are forms of contemporary poetry that raise different kinds of problems; first of all a structural and rhythmic-prosodic problem, as well as a narratological problem arise with regard to narrative poetry; then a theoretical problem, more specifically concerning the reception theory, arises with regard to prose poetry.
At the same time, a diachronic approach should be supported by a series of critical-interpretive insights aiming at the scientific study of a single phenomenon of great interest (the rhyme), of a genre not much frequented by critics (dialect poetry), and of a particularly significant historical period (the Sixties).
This twofold strategy will attain two important and long overdue results in this field of study; firstly a both general and detailed vision able to give a reliable context to future specific analyses on single texts and authors; secondly a precise study of some open questions that will already allow to make use of the database that the first point should be able to provide.
IT - Il progetto di ricerca intende studiare in modo sistematico l’evoluzione delle forme della poesia italiana del secondo Novecento e dei primi due decenni del Duemila. Il Novecento è per definizione un periodo a codificazione metrica “debole”, che non ha inventato o codificato forme nuove anche se ha saputo riutilizzare e rielaborare in modo originale quelle tradizionali. Il punto di partenza della ricerca sarà proprio quello di studiare il rapporto che il tardo Novecento e l’inizio del nuovo millennio hanno instaurato con le forme chiuse ereditate dalla tradizione. Il fascino e l’attrazione del sonetto, della sestina, della canzone e canzonetta ecc., la spinta ordinatrice e semplificatrice della quartina, ma anche la ricerca di un uso peculiare della rima e delle figure di ripetizione e di ordinamento, nonché il rapporto sempre dialettico con l’endecasillabo e altri metri della tradizione sono aspetti centrali, indagati fino ad ora in modo puntiforme e circoscritto al singolo periodo o al singolo autore. Il progetto intende invece produrre un’analisi complessiva che possa contare su una esaustiva campagna di schedatura di testi. Si avrà così a disposizione un dettagliato repertorio in cui sarà possibile non solo verificare la presenza e la tenuta di singole forme metriche della tradizione, secondo un criterio quantitativo, ma di studiarne sul piano morfologico le variazioni, i tratti di discontinuità che si intrecciano con quelli tradizionali, appartenenti al metro. Il progetto però si propone anche di studiare altre forme di evoluzione di generi poetici della tradizione che hanno avuto un notevole sviluppo nel periodo considerato, come la narrativa in versi e il poème en prose nelle sue varie declinazioni (dalla poesia in prosa alla prosa in prosa). Si tratta di forme della poesia contemporanea che sollevano problemi diversi, di carattere strutturale e ritmico-prosodico, oltre che narratologico, per quanto riguarda la narrativa in versi, e di carattere invece teorico, di teoria della ricezione in primo luogo, per la poesia in prosa.
Nello stesso tempo, ad un approccio diacronico pare opportuno affiancare anche una serie di affondi critico-interpretativi puntando sullo studio scientifico di un singolo fenomeno di grande interesse per il tema in questione (la rima), di un genere non molto frequentato dalla critica (la poesia dialettale), e di un periodo storico particolarmente significativo, anzi di vera e propria cesura (gli anni Sessanta). Questa strategia a “due fuochi” permetterà di avere a disposizione due risultati importanti, da lungo tempo attesi in questo settore di studi: una visione generale e insieme dettagliata in grado di dare un contesto sicuro alle future analisi puntuali su singoli testi e autori; e uno studio dettagliato su alcuni problemi aperti che consenta già di mettere a frutto la base di dati che il primo punto sarà in grado di fornire.
Gruppo di ricerca: prof. Benzoni Pietro, dott.ssa Moccia Sara, dott.ssa Cavallin Ilaria
Progetto: Claudio Magris, European Intellectual: Archival Survey, Critical Study and Enhancement of the Collection at the Archivio Bonsanti (Florence)
Codice progetto: 2022W8WYYJ
Responsabile scientifico (UL): prof. Luigi Marfè
Abstract:
EN - This research project studies the materials included in the Claudio Magris and Marisa Madieri Archival Collection recently offered to the Archivio Contemporaneo Bonsanti of the Gabinetto Vieusseux (Florence) by the same Trieste writer (February 2021).
The Collection (66 boxes of manuscripts, correspondence, essays, translations and other documents related to the two writers) is extremely relevant for studies in the history of literary criticism and comparative literature fields. An eclectic intellectual, Magris is also a keen literary critic and gifted writer. His role as a cultural mediator linking the Mediterranean and the Danubian Europe places him in a dense network within the contemporary literary scene. The primary objectives of the project are to enhance the Collection and to outline a theoretical basis through which to interpret the materials from a comparative perspective.
Based on the archival documents, the research will proceed in five main directions:
1) Publishing history—The project will outline the editorial history of Magris’s works, both in Italy and abroad, focusing on his correspondence with his publishers. 2) Translation studies—Taking into account both his translations and interactions with the translators of his works, the project will analyse Magris’s translation practices. 3) Genetic criticism—The project will provide a critical study of the unpublished preparatory versions of Magris’s fiction included in the Collection (e.g. “Illazioni su una sciabola”, “Danubio”, “Alla cieca”, “Non luogo a procedere”). 4) Intertextual dialogue—Based on the 37 folders of correspondence, the project will explore the intellectual exchange between Magris and his literary interlocutors (including E. Canetti, I.B. Singer, M. Vargas Llosa and E. Sabato). 5) Magris and Madieri—The project will outline the creative relationship between the couple and their works’ mutual literary resonances.
The project draws on the experience of the University of Florence’s ARCHEU research group, set up in 2020, to enhance literary archives in close contact with the institutions that preserve them, including the Archivio Bonsanti.
Relying on the support of the LabOA (Laboratorio Open Access) of the same University, the project will realise the following research products: 1) An online descriptive index of the documents in the Collection, with multiple thematic research tools and direct access to the cataloguing files, via the ARCHEU website. 2) Two scientific conferences (in the universities of Florence and Padua) that will present the research results and discuss all critical issues involved. 3) The publication of two open-access volumes, including select papers from the conferences, that will invite the participation of the entire scientific community. 4) Editions of unpublished material from the Collection (correspondence, diaries, travelogues) with major Italian and international publishing houses.
IT - Il progetto di ricerca prevede lo studio dei materiali conservati presso il Fondo Claudio Magris e Marisa Madieri, recentemente depositato dallo scrittore triestino (Febbraio 2021) presso l’Archivio Contemporaneo Bonsanti del Gabinetto Vieusseux di Firenze. Il fondo (66 scatole di manoscritti, corrispondenza, saggi e traduzioni, ritagli di giornale e altra documentazione relativa alla produzione dello scrittore e della scrittrice) è di estrema rilevanza scientifica per gli studi di Storia della Critica Letteraria e di Letterature Comparate: non solo Magris è stato un intellettuale poligrafo, tra i massimi critici letterari del secondo Novecento, oltre che scrittore d’eccezione, ma il suo ruolo di intellettuale ponte tra l’Europa mediterranea e quella danubiana lo ha posto al centro di una fitta rete di rapporti con il mondo letterario contemporaneo.
Obiettivi primari del progetto sono la valorizzazione dei documenti presenti nel Fondo e lo sviluppo di un’indagine teorica volta a inquadrarli in una prospettiva comparatistica. Il lavoro, partendo dalle carte, si concentrerà su cinque direttrici principali:
1) Storia dell’editoria: ricostruzione dei rapporti tra Magris e i suoi editori italiani e internazionali; 2) Traduzione: analisi dell’attività di traduttore di Magris e delle traduzioni della sua opera; 3) Critica genetica: studio degli avantesti della narrativa di Magris presenti nel Fondo (“Illazioni su una sciabola”, “Danubio”, “Alla cieca”, “Non luogo a procedere”); 4) Dialogo intertestuale: studio dello scambio intellettuale e creativo tra Magris e i suoi interlocutori, attraverso l’analisi di 37 faldoni di epistolario, tra cui la corrispondenza con Canetti, Singer, Vargas Llosa, Sabato e altri scrittori di fama mondiale; 5) Ricostruzione del sodalizio intellettuale tra Magris e Marisa Madieri.
Il progetto si innesta sul lavoro già avviato dall’unità di ricerca ARCHEU dell’Università di Firenze, costituitasi nel 2020 al fine di valorizzare gli archivi letterari in stretto contatto con gli Enti che li conservano, tra cui l’Archivio Bonsanti. Il progetto può inoltre contare sul supporto del LabOA (Laboratorio Open Access) dell’Università di Firenze per la realizzazione dei risultati, che prevedono, in sintesi: 1) un regesto online dei documenti, con percorsi tematici e trasversali, nonché l’accesso diretto alle schede catalografiche dell’archivio, presso il sito già attivo. 2) due convegni scientifici (da tenersi nelle Università di Firenze e di Padova) di presentazione dei risultati della ricerca e di confronto critico sui temi trattati. 3) la pubblicazione di due volumi collettanei open access, a partire dagli interventi delle giornate di studio ed estendendo la partecipazione alla comunità scientifica. 4) la pubblicazione dei materiali inediti (carteggi, diari, quaderni di viaggio) provenienti dal fondo con editori di riferimento nel panorama nazionale ed internazionale.
Gruppo di ricerca: prof. Rispoli Marco, dott.ssa Mengaldo Elisabetta, dott. D'Ambrosio Antonio, dott.ssa Campobasso Maria Giovanna
Progetto: LITI - German Language in Italy: where we are and where we want to go
Acronimo: LITI
Codice progetto: 2022XZPWME
Responsabile scientifico (UL): prof.ssa Federica Masiero
Abstract:
EN - The LITI project "German language in Italy: where we are and where we would like to go" consists of three actions balanced with each other and combines objectives of theoretical research on the acquisition process with concrete operational applications for the practice of teaching/learning German. Starting from an objective survey through the collection of data on the number of learners and teachers of German language in Italy, on the average skills generally obtained and on the demands of language skills in German for the labor market, the project then branches out into two tracks of qualitative research that question, respectively, i. the factors that create difficulties in achieving the minimum level of language survival (Level B1 according to the CEFR) and ii. the overcoming of this level to ensure high skills, beyond B1 (B2, C1, C2). While quantitative research is based on the collection of data transmitted by the specific institutions, which have here the function of informants, qualitative research is oriented towards two objectives of theoretical research, which however have a strong applicative value. In these two qualitative actions, the researchers ask themselves the following research questions, each corresponding to a phase: does the didactics of German oriented towards the attainment of B1 take into account, in the teaching manuals used, the phases of acquisition hypothesized by the acquisitional research, in particular of the German language? What are the difficulties of the transition from average competence (B1) to high competence, of excellence? While the answer to the first question will serve to improve the offer of teaching manuals, making them more consistent with the results of research and therefore making B1 more accessible and secure for learners of German, the answer to the second question will allow us to focus on the elements that can improve the development of skills of excellence, necessary for personnel employed in professional fields of good level. The expected products of the project are, in addition to the research answers to the questions posed, two: the creation of a database of Italian German in high schools and universities (resulting from the first action); a platform on which to upload materials, teaching paths and proposals for the transition from B1 to B2-C1 in different areas of professional German (economic, academic, commercial, medical, tourist and scientific).
IT - Il progetto LITI “Lingua Tedesca in Italia: dove siamo e dove vorremmo andare” consiste in tre azioni bilanciate l’una con le altre e combina obiettivi di ricerca teorica sul processo di acquisizione con concrete applicazioni operative per la prassi dell’insegnamento/apprendimento del tedesco. Partendo da una rilevazione oggettiva tramite la raccolta di dati sul numero dei discenti e dei docenti di germanistica in Italia, sulle competenze medie generalmente ottenute e sulle richieste di competenze linguistiche nel tedesco per il mercato del lavoro, il progetto si dirama poi in due piste di ricerca qualitativa che si interrogano, rispettivamente, i. sui fattori che creano difficoltà nel raggiungimento del livello minimo di sopravvivenza linguistica (Livello B1 secondo il QCER) e ii. sul superamento di questo livello per garantire competenze alte, oltre il B1 (B2, C1, C2). Mentre la ricerca quantitativa si baserà sulla raccolta di dati trasmessi dalle specifiche istituzioni, che hanno qui la funzione di informanti, la ricerca qualitativa si orienta su due obiettivi di ricerca teorica, che hanno però una forte valenza applicativa. I ricercatori si interrogano, in queste due azioni qualitative, sulle seguenti domande di ricerca, ciascuna corrispondente a una fase: la didattica del tedesco orientata al raggiungimento del B1 tiene conto, nei manuali didattici utilizzati, delle fasi di acquisizioni ipotizzate dalla ricerca acquisizionale, in particolare della lingua tedesca? Quali sono le difficoltà del passaggio dalla competenza media (B1) a una competenza alta, di eccellenza? Mentre la risposta alla prima domanda servirà a migliorare l’offerta dei manuali didattici, rendendoli più coerenti coi risultati di ricerca e dunque rendendo il B1 più accessibile e sicuro per i discenti di tedesco, la risposta al secondo interrogativo consentirà di focalizzare gli elementi che possono migliorare lo sviluppo di competenze di eccellenza, necessarie per il personale occupato in ambiti professionali di buon livello. I prodotti attesi dal progetto sono, oltre alle risposte di ricerca alle domande poste, due: la creazione di una banca dati della germanistica italiana di scuole superiori e università (risultante dalla prima azione); una piattaforma sulla quale caricare materiali, percorsi didattici e proposte per il passaggio dal B1 al B2-C1 nei diversi ambiti del tedesco professionale (economico, accademico, commerciale, medico, turistico e scientifico).
Gruppo di ricerca:
Progetto: Obscene Freedom. Libertinism and Radical Enlightenment in Contemporary Fiction and Imagery
Codice progetto: 20228Z92FK
Responsabile scientifico (PI): prof. Alessandro Metlica
Abstract:
EN - In line with the so-called ethical turn, several contemporary literary theories share the idea that culture should contribute to improving society—thus supporting causes such as ecology or inclusion—and that the independence of aesthetics from ethics should be rejected as reactionary, since it is tied to an idea of art as a space of privilege. This critical model presents a problem for the reception of authors who refuse (and even oppose) a progressive view of literature or take stances that are distant from, or even contrary to, this consensus (Siti, Houellebecq, Ellis). Their works tend to portray ethically ambivalent situations, yet without expressing a clear moral judgement on characters’ behavior (Vollmann, Trevisan, Littell). This ambivalence, on the contrary, is employed to produce a radical cognitive enquiry that enhances the freedom and heuristic potential of the literary (Coetzee, Roth).
To better map this cultural position ex positivo, the project investigates one of its main genealogies to shed light on the hybrid, polysemic, and thus provocative nature of art: the heterodox culture of Ancien régime. The heritage of eighteenth-century Libertinism (Casanova, Laclos, Sade) and radical Enlightenment culture (Voltaire, Didetor, Paine) appears in contemporary imagery not only directly—through quotations, non-fictional treaties, and rewritings—but also obliquely, in some key concepts, such as libertas scribendi, the antagonistic counter-discourse, and anthropologic pessimism. Libertinism informs both the contents (period pieces, historical novels) and forms (the libertine novel, due to the polyphony of its diegetic solutions, is an important precursor of modernist fiction) of cultural objects and emerges in the themes of intellectual freedom and the relationship between ethics and aesthetics. The project is divided into three main lines of enquiry. First, it considers occurrences of the word “libertine” in contemporary literature and imagery, mapping them in a vast, comparative corpus of twentieth- and twenty-first-century texts and movies, paying particular attention to the last thirty years (1990-2022). Second, it investigates the cultural trajectories since the 1990s that helped produce the ethical turn. Finally, by studying the reception of Libertinism and of radical Enlightenment together with theorization of the ethical turn (which today represents a majority of scholarly criticism), the project aims to investigate contemporary literature in a previously unexplored way.
IT - Molti degli studi letterari recenti, in linea con il cosiddetto Ethical Turn, condividono la tesi che la cultura debba contribuire al miglioramento della società, servendo giuste cause come l’ecologia o l’inclusività, e che l’indipendenza della sfera estetica da quella etica vada invece rigettata come un’opzione reazionaria, perché legata a un’idea dell’arte come spazio del privilegio. Questo modello critico ha reso problematica la ricezione degli scrittori che rifiutano la dimensione progressista della letteratura e anzi vi si oppongono, assumendo posture disturbanti per il senso comune (Siti, Houellebecq, Easton Ellis). Le loro opere rappresentano situazioni eticamente ambivalenti, ma si rifiutano di esprimere un netto giudizio morale sui comportamenti dei propri personaggi (Vollmann, Trevisan, Littell). Tale ambivalenza è invece messa al servizio di una radicale indagine conoscitiva, che esalta la libertà e il potenziale euristico dello spazio letterario (Coetzee, Roth).
Allo scopo di definire ex positivo questo posizionamento culturale, di per sé vario e sfrangiato, il progetto interroga una delle sue principali genealogie, che getta luce sulla natura provocatoria, perché ibrida e polisemica, del fatto artistico: la cultura eterodossa di Antico regime. L’eredità del libertinismo settecentesco (Casanova, Laclos, Sade) e dell’illuminismo di area radicale (Voltaire, Diderot, Paine) si manifesta nell’immaginario contemporaneo non solo in maniera diretta, attraverso citazioni, spunti saggistici e riscritture, ma in senso trasversale, percorrendo cioè alcune direttrici concettuali: la libertas scribendi, il contro-discorso antagonista e il pessimismo antropologico. Il lascito del libertinismo riguarda perciò tanto i contenuti (film in costume, romanzi storici) quanto le forme (il romanzo libertino, per la polifonia delle sue tecniche diegetiche, è la palestra della narrativa modernista), e si concretizza in una topica incentrata sui temi della libertà intellettuale e sui rapporti tra etica ed estetica. Il progetto si articola lungo tre binari. In primo luogo, si intende censire il termine “libertino” nella letteratura e nell’immaginario contemporanei, mappando le occorrenze della cultura contestataria del Settecento in un ampio corpus di testi e di pellicole, di taglio comparatistico, compreso tra XX e XXI secolo, con particolare attenzione per gli ultimi trent’anni (1990-2022). In secondo luogo, si tratta di analizzare gli aspetti più teorici, definendo anzitutto le traiettorie culturali che hanno condotto, a partire dagli anni Novanta del Novecento, all’Ethical Turn. Studiando la ricezione del libertinismo e dell’illuminismo radicale in controluce a quegli indirizzi critici, oggi maggioritari, che ne rifiutano la tradizione intellettuale, ci si propone infine di esaminare da una prospettiva inedita la letteratura contemporanea e segnatamente il genere del romanzo, indagando la relazione tra topica libertina e “svolta etica”.
Gruppo di ricerca: prof. Zinato Emanuele, dott.ssa Vignotto Valentina, prof. Scuderi Attilio, dott. Carati Simone
Progetto: Universal Latin Chronicles in Medieval Italy (1183-1340): Evolutions and Networks between Traditional Models and (Pre-)Humanistic Experiments
Codice progetto: 2022FL299Z
Responsabile scientifico (UL): prof. Rino Modonutti
Abstract:
EN - The project pursues an in-depth philological and literary study of four major Latin medieval universal Chronicles written in Italy between the 12th and the 14th centuries: the Pantheon by Godfrey of Viterbo (1125-1195), the Chronica Universalis by Galvaneus Flamma (1283-1345), the Milanese anonymous Fasciculus temporum (ca. 1320), and the Ystorie imperiales by Johannes de’ Matociis (1250ca.-1337). The project has three main objectives. 1) It will realize a critical edition with a commentary of sizable and meaningful parts of them. 2) It will uncover the vibrant network of interconnections that link the four historians both to each other and to the other medieval Latin chroniclers. 3) It will assess their individual significance to the historical development of the genre in medieval and pre-humanistic Italy. Provided with expertise specific to the their main topics within the project, the four Units will pursue a common goal based on the great deal of open scientific issues shared by the considered authors. Despite the diversity of their approaches, Godfrey, Galvaneus, Johannes, and the chronicler of the Fasciculus Temporum share sources, models, and references, while also exerting reciprocal influence. They are thus entangled in a dense intellectual network, that crosses over a variety of cultural milieus leading us from the Central Middle Ages to the Verona of the 1330s, where the traditional structures of the genre were confronted with the first stirrings of Humanistic mentality. Thanks to these features, the selected corpus is an excellent case-study in order to explore literary, ideological and methodological dynamics of the evolution of medieval historiography, and its engagement with changing social, political and cultural circumstances. The study of these works will not only allow significant progresses in the fields of textual criticism and intertextuality, but will also lead to an overarching evaluation of the making of the historians’ self-awareness, which is essential also to present-day society. Moreover, it will tackle another pivotal key to the understanding of medieval world, such as the unresolved tension between the yearning for a universal geographical horizon, and the local particularism that fatally entices medieval historiographers. Not least, these are also fascinating texts, still largely unexplored: but the limited sections already studied have been able to yield impressive discoveries. Galvaneus’s Universalis conveys the first ever witness to the knowledge of America in the Latin speaking domain, around 1340: an extraordinary finding which has raised strong interest also in the world of non-specialists. In other cases, indisputable evidence for lost works and proofs of uncharted events are found. A philological approach is the necessary key to unfold the treasures still hidden by these texts, conducting an inquiry expected to deeply redefine the picture of medieval historical system of knowledge as it is currently known.
IT - Il progetto condurrà un’esaustiva analisi filologica e letteraria di quattro fondamentali cronache universali latine, composte in Italia tra il XII e il XIV secolo: il Pantheon di Goffredo da Viterbo (1125-1195), la Chronica Universalis di Galvano Fiamma (1283-1345), l’anonimo milanese Fasciculus Temporum (ca. 1320) e le Ystorie Imperiales di Giovanni de’ Matociis (1250ca.-1337). Gli obiettivi principali sono tre. 1) Realizzare un’edizione critica commentata di ampie e significative sezioni di queste opere. 2) Indagare la vivissima rete di relazioni che connette i quattro storici tra loro, e con gli altri cronisti latini del Medioevo. 3) Determinare la loro rilevanza per lo sviluppo di questo genere letterario nel panorama dell’Italia medievale e pre-umanistica. Le quattro Unità di Ricerca, dotate di specifiche competenze sugli argomenti di cui si occuperanno in dettaglio, mirano a uno scopo comune, in virtù dei decisivi problemi aperti che gli autori in esame condividono. Nonostante le differenze di approccio, Goffredo, Galvano, Giovanni e l’adespoto Fasciculus hanno in comune fonti, modelli e riferimenti; inoltre, si sono fortemente influenzati reciprocamente. Essi risultano perciò integrati in una strettissima rete intellettuale che, spaziando su ambienti culturali diversi, si estende dal Medioevo centrale fino alla Verona del Trecento, quando la tradizionale struttura della cronaca universale venne a confronto con i primi vagiti della mentalità umanistica. Grazie a queste caratteristiche, il corpus scelto è un eccellente terreno per esplorare dinamiche letterarie, intellettuali e metodologiche nell’evoluzione della storiografia medievale, nonché i suoi sviluppi al mutare delle condizioni sociali, politiche e culturali. Una simile indagine non solo permette progressi di rilievo nei campi della critica testuale e dell’intertestualità, ma consente di valutare ad ampio raggio la costruzione di un’autocoscienza storica, un tema essenziale anche nella società di oggi. Inoltre, affronterà un altro elemento capitale per la comprensione del mondo medievale: l’irrisolta tensione tra l’aspirazione a una dimensione universale e il particolarismo locale, che fatalmente attrae gli storici medievali. Non da ultimo, si tratta di testi affascinanti, ancora largamente inesplorati: ma le ridotte sezioni già studiate hanno prodotto scoperte entusiasmanti. L’Universalis di Galvano, intorno al 1340, fornisce la prima testimonianza in assoluto che l’America era conosciuta nell’Occidente latino: una novità a dir poco straordinaria, che ha suscitato estremo interesse anche nel pubblico generalista. In altri casi, si è trovata attestazione inappellabile di opere che si credevano perdute, o di eventi di cui nulla si sapeva. L’approccio filologico è il più indicato per continuare a estrarre le perle che queste cronache ancora nascondono: ne risulterà un’indagine in grado di ridefinire profondamente il quadro del sistema del sapere medievale come era noto fino ad oggi.
Gruppo di ricerca: dott. De Dominicis Federico
Progetto: Politics of Worship pre- and post-Reformation
Codice progetto: 2022SEK27B
Responsabile scientifico (UL): prof.ssa Alessandra Petrina
Abstract:
EN - This project focuses on the politics of worship, understood as and developed through the vernacularization and dissemination of devotional texts, both biblical and issuing from religious and lay communities, produced to shape individual and collective, local and national identities in Italy and the British Isles in the Early Modern period.
Early modern England and Scotland are known to have been steeped in religious culture: the Anglican Schism and the Scottish Reformation had, if possible, increased the intensity of religious fervour and caused theological disputes and devotional practices to shape the lives of individuals and entire communities alike. While the late Middle Ages had been marked by religious controversies and dissent centered on the reading and translation of the Bible, a decade before Elizabeth’s accession, under the direction of Archbishop Cranmer and of King Edward VI’s Protectors Somerset and Northumberland, the Book of Common Prayer had been compiled and drastic changes brought about in the liturgy: as of August 1547, it was ordered that the ‘Epistles’ and ‘Gospels’ from the Great Bible be read in English at high Mass; in 1548, an English Communion was introduced and all Latin service books were replaced by a single book, entirely in English. In stages, a new devotional koinè was inaugurated, as reformers aimed at subsuming private devotion within the liturgy of the church.
In combination with the Bible, parts of which are considered as the first prayer books used by religious communities, mostly within a context of Reformation, a proliferation of devotional texts contributed to the development of a religious unity, on a public and private level, connecting lay piety to civic identity. Considering this context, the intellectual exchange and the clash between Catholicism, Anglicanism and Protestantism, this research group will examine the political role played by the process of vernacularization and diffusion of devotional discourse from a comparative, literary and historical-linguistic perspective: a network of case studies will be investigated, examining translation, adaptation and re-creation as forms of approach to and manipulation of the biblical text in Italy and in the British Isles, and migrations of such forms from one country to another.
The project is also concerned with gauging the linguistic and cultural awareness that emerges in discussions on biblical intralingual and interlingual (re)translation as an act of ideological dissemination intended to affirm or challenge religious, political and cultural discourses. Instances in which Biblical translation transmutes into creative poetic writing will be explored, as is the case with psalters in general, and the Book of Psalms in particular, a fundamental text for both Judaism and Christianity, a site of theological, political, artistic, and poetic engagement in late medieval and early modern culture, and the most frequently transcribed and translated biblical book
Gruppo di ricerca: prof. Khalaf Omar Abdo Hashem, prof.ssa Pallotti Donatella, dott.ssa Siano Sibilla
Progetto: An integrated approach to negation: core syntactic processes, lexical structure, and linguistic microvariation
Codice progetto: 20222JEN3B
Responsabile scientifico (UL): prof.ssa Cecilia Poletto
Abstract:
EN - The present research project aims at investigating sentential negation based on data from Romance microvariation. Negation is a fundamental property of human language and closely intertwined with human cognitive capacity, allowing speakers and hearers to reason about what is not the case. Not only does it express one of the most clearly defined and well-circumscribed grammatical functions, it also interacts strongly with various domains of grammar and cognition. As such, negation constitutes an ideal test case in order to pin down cognitive processes that are purely linguistic in nature. Whenever negation is present, it is always symbiotic with other grammatical processes (for instance Focus).
This project concentrates on two exemplary phenomena particularly well-suited to better understanding two basic types of interaction. The first phenomenon concerns the interaction with modality in negative imperatives, where only some types of negative markers have a blocking effect on imperative morphology. We intend to concentrate on a) the reason of this blocking effect and b) how verbal suppletion and/or specialized modal negations resolve it. The second phenomenon concerns interaction with negative indefinites, i.e. variable negative concord, where the negative marker has the effect of licensing. We seek to understand a) why only negative concord with preverbal negative indefinites is variable and b) which factors condition this variability. The basic hypothesis to be tested is that these interactions come about because sentential negation has in its internal constituency the same components (e.g. quantificational, modal) found in the grammatical categories it interacts with – as the etymological sources of neg-words (e.g. neg-quantifier) also seems to suggest.
From the point of view of the data resources available for the research, the two largest corpora to date relating to syntactic variation in the Italo-Romance domain have been published by members of two units – namely the Manzini and Savoia (2005) and the ASIt corpus (Atlante Sintattico Italiano). In this respect, we also pursue objectives related to the accessibility and integration of the dialectological data and to their availability for research purposes. We will transfer on digital support and manual annotation of the relevant portions of the Savoia corpus and extract the relevant metadata from both corpora.
The type of study we have detailed has some more general implications: it raises the issue of the proper treatment of large data sets (corpora or other) within formal models of grammar. Studies like the present one can also further our understanding of the relation
Gruppo di ricerca: prof. Garzonio Jacopo
Progetto: spaNice: Spanish cultural models in Early Modern Venice (the development and circulation of Spanish literature and language in 16th-17th century Italy)
Acronimo: spaNice
Codice progetto: 202297ATKC
Responsabile scientifico (UL): prof.ssa Anna Polo
Abstract:
EN - Venice during the 16th and 17th centuries constitutes a gateway for the production, convergence and spreading of Southern European literature and of Spanish literature and language in particular, prospering as one of the major cultural centers in Europe.
The commercial network that Venice established starting from the 15th century was a major source in the growth and development of Spanish culture in Italy, through the establishment of literary and linguistic patterns that became fairly widespread and ultimately ended up influencing some aspects of Italian culture.
The spaNice project aims to study this cultural phenomenon and the spread of Spanish cultural models in Italy radiating from the Venetian printing press. The research activity will focus on some central figures that acted as cultural mediators in the development of both the literary and metaliguistic discourse, such as Mambrino Roseo da Fabriano and Juan de Miranda; their work will be studied exploiting the potentialities offered by methodologies and tools developed in the field of Digital Humanities, with the publication of Digital Scholarly Editions, based on the shared idea that books represent a Cultural Heritage that is worth to be analyzed and processed with the latest technologies in order to give impulse to their digital rebirth.
The editions will be realized with the use of OCR/HTR recognition models for historical texts, and especially for the Italics typefaces used in Venetian printing press, which will considerably impact the feasibility of the project: this digital tool makes the editing process go faster, relying on automatic transcriptions of the texts generated by the software. The project also aims to further develop this technology that has already proven to be successful and to have great potential for growth.
The creation and development of this multi-dimensional intercultural model that bridges between Spanish and Italian culture is an especially interesting phenomenon of internationalism in the context of European Renaissance that is still mostly unexplored, branching literary and metalinguistic studies towards the field of Cultural Studies.
The project intends to communicate the achieved results by traditional means (congresses and publications) and through digital dissemination strategies, carrying on an open access policy; the objective is also the dialogue and integration with digital platforms for Cultural Heritage (such as Europeana), and digital scientific aggregators (such as Red Aracne), in the perspective of interoperability.
Gruppo di ricerca: prof. Cara Giovanni, dott. Casarotto Lorenzo
Progetto: From Post-Trauma to Ecology: Contemporary Gender Narratives in Slavic Cultural Texts
Codice progetto: 2022S3XZZ5
Responsabile scientifico (UL): prof.ssa Donatella Possamai
Abstract:
EN - The project, which is the result of a common vision and consolidated collaboration between the research groups, is focused on the narratives produced since 1989 in the Slavic area (Russian, Polish,Serbian,Croatian), conceived as privileged space for analysing the representations of trauma, post-trauma, gender and other categories of identity within eco-historical-social contexts, such as the present ones, characterised by growing processes of fragmentation and differentiation. The project centres around three fundamental axes represented in selected themes and methodologies:
1) Trauma, intended here as an interpretative tool at the origin of the individual's symbolic order. Trauma,in fact,acting as a necessary element for subjectification, becomes the horizon to which the narrator tends,but from which he distances himself at the same time by a constant shifting of the ego. The intensity of the traumatic experience,which generates the inability to give adequate answers, determines the neurotic compulsion to return to the past in order to dominate one's own experience and make sense of it through oneiric evocations or narrations of memories.
2) Eco-Literature. The study and analysis of the common crisis of the environment and society, marked by sudden catastrophes (hurricanes and nuclear accidents) and by phenomena of 'slow violence' (contamination and exploitation of landscapes), have highlighted how ecological problems do not only affect 'nature',i.e. all biotic systems and bio-geo-chemical cycles,but also human societies.
3) Gender narratives are intended, on the one hand, as a specific space where the process of identity construction takes place, and, on the other hand, as a dynamic impulse for the production of knowledge, generating new alternative visions, capable of overcoming old preconceptions and dichotomies in accordance with fluidity and inclusiveness.
• The methodology applied in the research is not univocal but transversal, it represents a meeting point between different fields of knowledge and study perspectives: literary criticism, psychology, sociology, cultural and postcolonial studies, media studies, literary criticism, ecology and environmental ethics.
• The comparative critical approach allows to evidence the strong point of the project, which consists in carrying out a comparative study of the narratives of three different areas of Slavia - Eastern (Russian area), Southern (Serbian and Croatian areas) and Western (Polish area) - chosen on the basis of a criterion of representativity, setting 1989 as the chronological starting point, but also accepting the "call of history". The outcome will be a creation of an analytical-descriptive-comparative system aimed at modelling the wide production of cultural texts in the post-socialist Slavic area, which, going beyond strictly artistic boundaries, allow us to reflect on historical and social factors, becoming an active part of the discussion on gender and identity issues.
IT - Il presente progetto, frutto di una visione comune e di un consolidato rapporto di collaborazione tra le unità operative, si focalizza sulle narrazioni prodotte dal 1989 a oggi in area slava (russa, polacca, serba e croata), intese come luoghi privilegiati per analizzare le rappresentazioni del trauma, del post-trauma, del genere e di altre categorie identitarie all’interno di contesti eco-storico-sociali, come quelli attuali, caratterizzati da crescenti processi di frammentazione e differenziazione.
Il progetto ruota intorno a tre assi fondamentali che si rispecchiano nelle tematiche e nelle metodologie prescelte:
1) il trauma, qui inteso come strumento interpretativo posto all’origine dell’ordine simbolico dell’essere, come elemento necessario alla soggettivazione, diviene l’orizzonte cui la voce narrante tende, ma da cui prende al tempo stesso le distanze mediante un costante slittamento dell’io. L’intensità dell’esperienza traumatica, da cui si genera l’incapacità di dare risposte adeguate, determina la compulsione nevrotica del ritorno al passato per poter dominare il proprio vissuto e darne un senso mediante rievocazioni oniriche o narrazioni di memorie.
2) L’ecoletteratura. Lo studio e l’analisi delle crisi congiunte di ambiente e società, segnate da catastrofi improvvise (uragani e incidenti nucleari) e da fenomeni di “violenza lenta” (contaminazione e sfruttamento dei paesaggi), hanno evidenziato come i problemi ecologici non investano solo la “natura”, cioè l'insieme dei sistemi biotici e cicli bio-geo-chimici, ma anche le società umane.
3) Le narrazioni di genere sono intese, da un lato, come luogo specifico dove si attua il processo di costruzione identitario, dall’altro come spinta dinamica di produzione di conoscenza, generando nuove visioni alternative, capaci di superare vecchi preconcetti e dicotomie nel segno della fluidità e dell’inclusività.
• La metodologia applicata nella ricerca non è univoca ma trasversale, punto di incontro tra diversi campi del sapere e prospettive di studio: critica letteraria, psicologia, sociologia, studi culturali e postcoloniali, media studies, critica letteraria, ecologia ed etica ambientale.
• L’approccio critico comparato permette di evidenziare il punto di forza del progetto che consiste nell’attuare un confronto tra le narrazioni di tre diverse aree della Slavia – orientale (ambito russo), meridionale (ambiti serbo e croato), occidentale (ambito polacco) –, scelte in base a un criterio di rappresentatività, fissando come punto di partenza cronologico il 1989, ma accogliendo anche il “richiamo della storia”. Ne deriva la costituzione di un sistema analitico-descrittivo-comparato che ha l’obiettivo di modellizzare l’ampia produzione di testi culturali dell’area slava post-socialista, i quali, travalicando i confini strettamente artistici, permettono di riflettere su fattori storici e sociali, diventando parte attiva nella discussione sulle problematiche di genere ed identitarie.
Gruppo di ricerca: prof.ssa Fin Monica, dott.ssa Greco Martina, dott. Scalzini Giorgio, dott. Novokhatskiy Dmitry
Progetto: Parameter theory on historical corpora: Measuring the power of parameter setting theory on historical corpora
Acronimo: PARTHICO
Codice progetto: 20224XEE9P
Responsabile scientifico (PI): prof.ssa Emanuela Sanfelici
Abstract:
EN - A central question in linguistics is to explain the tension between the universal nature of the human language faculty and the observed diversity of its empirical instantiations. Various proposals try to solve this tension relying on the notion of parameters, i.e. binary options allowing for cross-linguistic structural variation (Chomsky 1981, 2005; Roberts 2007; Biberauer 2019). The implementation of parameter theories incurs into two major problems: they usually resort to ungrammaticality judgments, a kind of evidence language acquirers do not have access to, and they leave unexplored the procedure behind parameter setting.
This project embraces these challenges by measuring the power of parametric models through an innovative method, i.e. the application of parameter theories to historical corpora, which qualify as an ideal testing ground, since they contain continuous texts which can be taken as a proxy for the primary linguistic data used by language acquirers. We test the list of nominal parameters and their setting procedure proposed in Crisma/Guardiano/Longobardi (2020) on the Old Italian corpus which will be finalized during the project. The procedure will be replicated on the syntactically annotated corpora of Early New High German, Historical Icelandic and Old and Middle English, which conform to the UPenn-style conventions and allow for automated searches of syntactic constituents, constructions and processes.
This project will offer an innovative contribution to the logical problem of language acquisition, the architecture of parameter systems and nominal syntax. Once validated on positive evidence and historical corpora, our parameter setting procedure will be able to bridge the gap between descriptive and explanatory adequacy. Also, by comparing Old Italian and historical Germanic with modern varieties, we will provide a principled characterization of the attested nominal structures in relation with their possible diachronic developments. In addition, we will highlight how the correlation and competition between structures can be traced back to the intricate network of dependencies among parameters. Furthermore, we will enlarge the list of nominal parameters by including a full characterization of the syntax of relative clauses. Last but not least, we will release a syntactically annotated corpus of Old Italian, free of charge and fully compatible with the UPenn-style treebank corpora of other historical languages.
Gruppo di ricerca: dott.ssa Molinari Elena
Progetto: Epic writing and Tasso's Library. Cultural spaces, critical perspectives and digital environments
Codice progetto: 2022L547TR
Responsabile scientifico (PI): prof. Franco Tomasi
Abstract:
EN - Torquato Tasso is one of the most emblematic figures of the last season of the Italian Renaissance, who aims, on the one side, to strongly link his production to the cultural heritage of the early Cinquecento and, on the other side, shows awareness of the cultural conflicts and anxieties that run through the last decades of the sixteenth century. His literary production combines the rhetorical and cultural features of Renaissance classicism and the need to broad the scope of traditional sciences and disciplines, typical of the late Cinquecento.
A unique way to investigate this poetical universe (paying particular attention to the origin of Tasso’s epic poems) runs through the study of his library, of which we possess several volumes, despite the fact that the library went through a series of complex vicissitudes.
This project aims to valorize this extraordinary patrimony, by creating a precise description of all the volumes housed in a virtual library, and by starting a series of scientific editions of some of these books that will be published both in print and digitally.
The goals will be:
1. The creation of a new census of Tasso’s annotated books. A detailed description of the content and number of annotations, of the underlying and strokes of pen, and of the way they are present in each and every volume of Tasso’s library will be provided
2. A detailed study of the sections of the library concerning rhetorical, poetic, historical, philosophical, and theological works – which have links to the composition of the two epic poems – will be created. A full digital edition of some of these books (containing Tasso’s annotations) will be made available too
3. The creation of a pivotal study, preliminary to a future extensive commentary on the Liberata and the Conquistata
4. The creation of a digital platform devoted to the figure of Torquato Tasso, within which both the digital editions of Tasso’s annotated books and the new editions of the Gerusalemme liberata and the Gerusalemme conquistata will be included.
The original solutions adopted for the digital editions of Tasso’s self-annotated books and epic poems, therefore, aim to offer the scientific community advanced technological tools for the edition of this type of material. These tools will be exportable and replicable for the edition of other Italian and foreign author’s libraries.
The project, through solutions applied to a classic that is always present in school curricula such as Tasso’s Gerusalemme liberata, intends to structure in this perspective replicable ideas and practices that are adapted to the cognitive models shaped by the digital revolution (see “Piano nazionale per l’educazione nell’era digitale”)
IT - Torquato Tasso è la figura più emblematica dell’ultima stagione del Rinascimento. La sua influenza nella cultura europea deriva, oltre che dalla fortuna letteraria e figurativa di capolavori quali la Gerusalemme liberata e l’Aminta, dal solido rapporto da lui intrattenuto con il patrimonio culturale del primo Cinquecento e dalla capacità di incarnare le profonde inquietudini culturali che attraversano gli ultimi decenni del secolo. Strumento di eccezionale valore per penetrare l’universo poetico di Tasso, con particolare attenzione alla genesi dei poemi epici, è la sua biblioteca, che per ricchezza e qualità dei materiali si può considerare la più importante “biblioteca d’autore” del secondo Cinquecento non solo italiano. Ad oggi sono noti circa un centinaio di libri appartenuti al poeta, quasi tutti fittamente annotati, disseminati nelle biblioteche italiane e del mondo e in collezioni private e pubbliche. Il progetto intende proporre una piena valorizzazione di questo straordinario patrimonio, allestendone una sistematica descrizione all’interno di una ‘biblioteca virtuale’, e nel contempo avviando un lavoro di edizione scientifica, cartacea e digitale, del quale da lungo tempo gli studiosi del Rinascimento avvertono la necessità. Gli obiettivi, la cui realizzabilità è garantita dall’esperienza specifica già maturata dai partecipanti, saranno:
1) produrre il censimento completo e la schedatura analitica della biblioteca del Tasso, in un archivio informatico aperto, interoperabile e aggiornabile, che renda disponibile una notevole mole di materiali affidabili con metodi di interrogazione volti ad agevolare i percorsi di ricerca;
2) dare l’edizione in formato cartaceo e digitale di quei volumi riccamente postillati di retorica, di poetica, di argomento storico, filosofico e teologico, che risultano più direttamente implicati con la composizione dei poemi epici;
3) predisporre i materiali in vista di un nuovo commento critico dei poemi epici tassiani, che rispetto alla tradizione esegetica (imponente soprattutto sulla Liberata) offrirà l’elemento nuovo rappresentato da un virtuoso intreccio tra studio della biblioteca e dello scrittoio del poeta;
4) creare un ambiente digitale innovativo dedicato monograficamente al Tasso, nel quale troveranno sede sia l’edizione dei volumi postillati sia i nuovi testi di Gerusalemme liberata e Gerusalemme conquistata.
Le soluzioni originali adottate per l’archivio e per le edizioni digitali ambiscono a offrire alla comunità scientifica strumenti tecnologici avanzati che saranno esportabili per l’edizione di altre biblioteche d’autore italiane e straniere. Attraverso percorsi di didattica digitale applicati a un classico sempre presente nei programmi scolastici come la “Gerusalemme liberata”, il progetto intende inoltre strutturare idee e pratiche utili per l’“Editoria Digitale Scolastica” (ad es. per il “libro liquido”), parte integrante dell’Agenda digitale europea.
Gruppo di ricerca: dott. Ferroni Giovanni, dott.ssa Di Iasio Valeria
Progetto: "Dear Linder...": histories of texts and editions in the ALI-Erich Linder archive
Codice progetto: 2022WSBEE9
Responsabile scientifico (PI): prof.ssa Monica Zanardo
Abstract:
EN - The project focuses on the “ALI-Erich Linder” archive (Milan, Arnoldo and Alberto Mondadori Foundation [FAAM]) collecting the correspondence of the literary agent Erich Linder from 1942 to 1984. Linder (1924-1983), head of the ALI (International Literary Agency) represented about 60% of the main Italian authors of the late Twentieth Century, and it was by his means that foreign literature spread in Italy, and that Italian literature spread abroad. While the central role of Linder is well studied from a history of publishing perspective, the hermeneutical potential of his Archive is still overlooked from a literary and philological point of view.
And yet Linder’s correspondents used to reveal to their agent precious information about the works they were preparing or about to publish, they complained for the translators’ infidelities (while explaining the underlying reasons of their poetic), or asked Linder for advice on their works, obtaining suggestions on their structure and form or even (although less often) a detailed editing.
At present an online inventory of Linder’s archive is available, displaying the letters by their chronological order and detailing the correspondents, but it does not provide a more in-depth description. Therefore, this project involves the creation of a digital tool allowing to enrich the existing inventory through specific fields aimed at mapping the collection’s contents, in order to enhance a more analytical study of these materials thereby allowing researchers to navigate the archival fund according to their subject of investigation. This will result in a database, which will be available in open access on the FAAM website and which will allow a better exploitation of one of the richest editorial archives of the Twentieth Century. The collected data have a strong potential to impact our knowledge of the late Twentieth Italian literature, especially by shedding light on documents still lacking a painstaking analysis: by taking advantage of their existing experience, in fact, the members of the research team will especially focus on literary and philological aspects.
The project results, whose exposure will be fostered by the recurrence of the centenary of Linder’s birth (2024), will be disseminated through two workshops and a dedicated issue of the PEML journal. A learning dissemination is also foreseen, through the building of an educational path treasuring the Linder Archive's materials under the master course in publishing at the University of Milan.
Furthermore, an exhibition to be held at the 'Laboratorio Formentini per l'Editoria', and a permanent digital exhibition to be hosted by the Foundation’s website, will ensure that the project objectives and results will be communicated to a wider public.
IT - Il progetto ruota attorno all’archivio “ALI-Erich Linder” (Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori [FAAM]), che raccoglie la corrispondenza dell’agente letterario Erich Linder dal 1942 al 1984. Linder (1924-1983), a capo dell’ALI (Agenzia Letteraria Internazionale) ha rappresentato circa il 60% dei principali autori italiani del secondo Novecento, ed è stato il tramite della penetrazione della letteratura straniera in Italia, e della letteratura italiana all’estero. Se la centralità di Linder dal punto di vista della storia dell’editoria è un dato ormai acquisito, meno esplorato è il potenziale critico dell’Archivio dal punto di vista letterario e filologico. Eppure, i corrispondenti di Linder rivelano all’agente informazioni preziose sulle opere in corso di elaborazione o in via di pubblicazione, protestano per i tradimenti dei traduttori (spiegando le ragioni profonde della loro poetica) o chiedono a Linder consigli sui loro lavori, ottenendo suggerimenti di carattere strutturale, formale o persino (anche se più raramente) un editing puntuale.
Attualmente è consultabile on line un inventario dell’archivio, che offre un ordinamento cronologico delle missive e l’indicazione del corrispondente, ma che non fornisce ulteriori livelli di descrizione. Il progetto prevede dunque la creazione di uno strumento digitale che consenta l’arricchimento dell’inventario attraverso campi che mappino i contenuti del fondo, favorendo così l’interrogazione di questi materiali in modo più analitico, allo scopo di consentire agli studiosi di orientarsi all’interno del fondo secondo il proprio oggetto di indagine. Il database che ne risulterà sarà disponibile in open access nel sito della FAAM e consentirà di valorizzare al meglio l’accesso a uno degli archivi editoriali più ricchi del Novecento. I dati raccolti potrebbero avere un notevole impatto sulla nostra conoscenza della letteratura italiana del secondo Novecento, in particolare valorizzando documenti studiati sinora solo in modo episodico: sfruttando la loro pregressa esperienza, infatti, i membri del gruppo di ricerca si concentreranno sugli aspetti espressamente letterari e filologici.
I risultati del progetto, la cui visibilità sarà favorita dal ricorrere del centenario della nascita di Linder (2024), verranno valorizzati scientificamente in occasione di due giornate di studi e di un numero monografico della rivista PEML. È prevista, inoltre, una valorizzazione formativa, tramite la costruzione di un percorso didattico che faccia tesoro dei documenti dell’archivio Linder nell’ambito del Master in Editoria dell’università di Milano. Una mostra presso il Laboratorio Formentini per l'Editoria e un'esposizione digitale permanente nel sito della FAAM favoriranno, infine, la visibilità presso il grande pubblico degli obiettivi e dei risultati del progetto.
Gruppo di ricerca: prof. Giancotti Matteo, dott.ssa Taglietti Anna, dott.ssa Rossi Maria Eugenia
Progetto: Representing Arcadia Before and After the Arcadia (1504-1790)
Codice progetto: 2022SSEAZK
Responsabile scientifico (PI): prof. Enrico Zucchi
Abstract:
EN - Landscape often plays only a minor role in early modern Italian literature. This is not the case, however, for the rich corpus of literary works that have been set in Arcadia since the publication of Sannazaro’s Arcadia (1504). In this ‘Arcadian literature’ environment has a prominent function: it is not only the background for the narrative, but strongly conditions the plot, characters, and style. This project tackles this corpus by tracing representations of the Arcadian landscape through the centuries, thereby exploring a long-standing poetic tradition that has played an important role in the history of Italian literature. We will examine 16th-century dramma pastorale and 17th-century pastoral novels as well as the significant body of texts produced by the Accademia dell’Arcadia from 1690, the year of foundation, until 1790, the year of the death of the Custodian Girolamo Pizzi.
The corpus of texts has been considered empty and insignificant by several important scholars, starting from De Sanctis and Carducci. It is a prejudice that still affects some recent scholarly works and is often even reflected in textbooks. Our survey aims to contribute to a reconsideration of Arcadian literature by subverting this bias and foregrounding its originality and social and civic engagement. By putting the rural and pastoral landscape at the heart of its literary program, Arcadian literature anticipates that naturalistic attention to the environment that arises in the second half of the 18th century. Our project highlights how the real and ideal landscapes in Arcadian literature convey different ethical and esthetical meanings.
We will demonstrate that the Arcadian landscape, far from being a homogeneous backdrop, evolves over the centuries. The project is divided into three sections. In the first one, we will address Sannazaro’s Arcadia and the various traditions of the dramma pastorale: for instance, in Ferrara the Arcadian landscape is corrupted by the threat of violence, in Veneto it instead corresponds to a real place: Arcadia becomes Arquadia, a locus amoenus in the Paduan hills. In the second section, we will survey the literary production of the Accademia dell’Arcadia, showing that these poets located Arcadia in a real place, the Bosco Parrasio, which they considered the perfect space to establish a new kind of society: an egalitarian republic, without distinctions of classes. Finally, the last section will analyze how the image of Arcadia changes during Brogi’s and Pizzi’s custodianship. They promoted a new idea of Arcadia as a space for debating recent philosophical and scientific theories. In this opening towards contemporary society, we will emphasize the role of some of the Academy’s colonies in Northern Italy, which concretely encouraged an update of the Rome’s Arcadian culture. Our hope is that the project will allow for a better understanding of Arcadian literature and help reframe awareness of the role of landscape in Italian literature.
IT - Nella letteratura della prima epoca moderna il paesaggio svolge spesso un ruolo minore, fuorché nel corpus di testi ambientati in Arcadia, a partire dalla pubblicazione del romanzo pastorale di Sannazaro. Nella letteratura arcadica il paesaggio ha una funzione primaria: non è soltanto lo sfondo narrativo, ma condiziona trama, costruzione dei personaggi e stile. Il progetto si propone di indagare il corpus dei testi che hanno l’Arcadia come scenario, esplorando una tradizione poetica di lunga durata e di grande importanza nella storia della letteratura italiana. Esamineremo drammi e romanzi pastorali cinque e secenteschi, così come i testi prodotti in seno all’Accademia dell’Arcadia dalla sua fondazione, nel 1690, alla morte del custode Gioacchino Pizzi, nel 1790.
Tale corpus è stato considerato poco significativo da insigni storici della letteratura, come De Sanctis e Carducci. Questo pregiudizio ancora oggi affligge alcuni studi e viene riportato nei manuali scolastici. Il nostro progetto intende contribuire a una riconsiderazione della letteratura arcadica, mostrando invece la sua originalità e il suo sottostimato impegno civico e sociale. Mettendo l’ambiente rurale e pastorale al centro del proprio programma letterario, la letteratura arcadica anticipa l’attenzione che verrà rivolta all’ambiente naturale nel secondo Settecento.
Dimostreremo come il paesaggio arcadico, piuttosto che rimanere uno sfondo omogeneo, evolve nel corso dei secoli. Il progetto è diviso in tre sezioni. Nella prima ci occuperemo dell’Arcadia di Sannazaro e di come i drammi pastorali rappresentino il paesaggio arcadico: se a Ferrara esso appare corrotto da una violenza incombente, in Veneto viene identificato con un luogo reale; qui l’Arcadia diventa Arquadia, un locus amoenus sui Colli Euganei. Nella seconda sezione affronteremo la produzione dell’Accademia dell’Arcadia, mostrando come i poeti situino l’Arcadia in un preciso luogo, il Bosco Parrasio, che consideravano lo spazio ideale per fondare una nuova società, una repubblica di uguali senza distinzioni di classe. Nella terza osserveremo come l’immagine dell’Arcadia cambia durante i custodiati di Brogi e Pizzi, i quali promuovono un’idea di Arcadia come spazio offerto al dibattito sulle teorie scientifiche e filosofiche più all’avanguardia. L’apertura alla società contemporanea è guidata dall’azione di alcune colonie settentrionali, che concretamente favorirono un aggiornamento culturale dell’Arcadia romana. Il nostro obiettivo è una migliore comprensione del fenomeno arcadico e una nuova messa a fuoco del ruolo del paesaggio nella letteratura italiana.
Gruppo di ricerca: prof.ssa Selmi Elisabetta, dott.ssa Scattola Anna
(*) Per aggiornamenti o informazioni scrivere a ricerca.disll@unipd.it
DIPARTIMENTO DI STUDI
LINGUISTICI E LETTERARI
CONTATTI
Via E. Vendramini, 13
35137 Padova
Portineria: tel. +39 049 827 9700
Informazioni: tel. +39 049 827 9807
dal LUN al VEN ore 10.00-12.00